PALAZZO FILANGIERI
Eredità illuminata
Un luogo da visitare, conoscere, immaginare
Oltre ad essere un luogo di incontro per condividere esperienze culturali, intellettuali e di semplice divertimento l'associazione assiste chi fosse interessato a visitare gli spazi del Palazzo Filangieri o ad utilizzarne il potenziale scenico per:
servizi fotografici in esterni ed interni
riprese cinematografiche
eventi e presentazioni
PASSATO, PRESENTE E FUTURO
Il Palazzo fu costruito nel Settecento dai Sanillo, ricchi latifondisti della zona. Passò poi ai Conti Gaetani e in seguito ai Conti Filangieri De Candida Gonzaga. La famiglia Sanillo, amanti dell’arte e della cultura, nell’800 ampliarono il Palazzo con il piano nobile ispirandosi all’esempio vanvitelliano della Reggia di Caserta sia nell’architettura esterna che in quella interna e vollero servirsi delle maestranze impiegate alla Reggia per decorare ed arredare la loro residenza. Il Palazzo Filangieri ha in realtà origini molto remote : le sue fondamenta poggiano sulle rovine di una villa romana di cui si conservano i cunicoli degli acquedotti che in passato alimentavano vasche e fontane, tuttora percorribili fino al confine con il giardino.
UN LUOGO PER LA FELICITA'
Il romantico cortile, intorno al quale si sviluppano le quattro ali del Palazzo, è pavimentato con mattoni a “spina di pesce” e ripartito in settori stellari da fasce di pietra calcarea: la stessa pietra riveste i pavimenti degli ambienti del piano terra che conservano le antiche destinazioni a scuderia, a stalla e a magazzini per il grano, il vino e l’olio, fondamentali per l’attività agricola.
AMBIENTI VISITABILI
accendiamo l'immaginazione
Dall’ingresso principale, nel quale si apre la cappella di famiglia, una scala conduce al piano nobile. Strutturata come “forbice a doppia rampa”, ricorda, ovviamente in proporzione minore, lo Scalone vanvitelliano della Reggia di Caserta: i gradini sono in pietra viva, il ballatoio poggia su due colonne doriche, le pareti sono decorate con uno zoccolo di finto marmo. All’altezza della prima rampa un affresco raffigura un cane da caccia con selvaggina in corrispondenza della seconda una coppia di affreschi ritrae a sinistra il filosofo ateniese Socrate e a destra lo stratega ateniese Aristide. Al primo piano la parte più antica vanta una tipica cucina rustica, caratterizzata da una grande cappa posta sopra il camino, ed ambienti con soffitti sostenuti da travi a vista o rivestite da carta dipinte dell’epoca. Nell’appartamento nobile ottocentesco, invece, le pareti di carta che riproducono nel disegno e nei colori i decori della Reggia borbonica, i pavimenti in piastrelle di cotto sono dipinti a finto marmo o a motivi geometrici, le tele dei soffitti sono affrescati secondo la moda dell’eclettismo storicistico.
LA SALA DELLE ICONE
E LA COLLEZIONE DI MANUFATTI ETINICI
Su prenotazione o invito e' possibile conoscere la splendida esposizione di icone dipinte su vetro dalle preziose incorniciature ad opera della Contessa Sissi Filangieri De Candida Gonzaga. In uno dei locali più suggestivi del pianterreno è allestito il singolare Museo delle Icone, dipinte su vetro da Sissy Filangieri. L'artista, nata a Praga, ispirandosi alla tradizione bizantina e russa rielabora il tema delle icone infondendo nelle figurazioni sacre una straordinaria vitalità che trasmette la spiritualità autentica, sincera ed istintiva dei popoli slavi con la loro naturale intuizione per i mondi superiori.
Le porte dipinte a finto legno, le finestre e i balconi, infine, sono stati laccati dalla “Grove of London” nel 1810. Nell’arredo si distinguono per il fascino retrò i romantici letti a baldacchino, e per l’originalità le suppellettili, le sculture, le mirabilia raccolte dal Conte Antonio Filangieri nel corso delle sue spedizioni in Brasile presso gli Indios dell’Amazzonia ed allestite nel piccolo museo Etnologico del Palazzo.
I GIARDINI E LE SCUDERIE
Su prenotazione e durante gli eventi si puo' godere dell'incanto dei giardini del Palazzo, con gli ambienti delle vecchie scuderie, ora anche attrezzate per l'ospitalità. Labirinti di siepe, antiche palme e glicini in fiore.
Suggestioni botaniche del Parco della Reggia di Caserta ispirano il giardino della Dimora storica, affacciato sulla Valle del Medio Volturno. Il giardino si articola su due livelli, quello superiore “all’italiana” con la vegetazione sagomata secondo le linee geometriche e quello inferiore “all’inglese” idealmente congiunti da un tempietto neoclassico affiancato da uno specchio d’acqua e da un leccio secolare.